La dichiarazione di indipendenza
resa dall'avv. Imperiale nel corso dell'ultimo consiglio comunale, non fa che
formalizzare una situazione già ampiamente delineata all'indomani delle
elezioni amministrative, a seguito dell'assunzione di posizioni incomprensibili
da parte della stessa cui è seguita una netta presa di distanze da R-Esistere,
poi estesa a tutte le formazioni che hanno dato vita alla lista Città Libera.
Non ci è stato possibile, allora,
comprendere chiaramente le motivazioni politiche di determinate scelte e non abbiamo indugiato in polemiche
sterili e controproducenti, preferendo “rendere conto” ai cittadini, cercando
di interpretare attivamente quel ruolo di opposizione che gli stessi elettori
avevano deciso per Città Libera e tentando di coinvolgere su questo piano il consigliere
eletto.
Oggi continuiamo a evitare la
polemica fine a se stessa, cercando di trarre le indicazioni e i suggerimenti
utili che possono venire da questa vicenda, peraltro non nuova alle cronache
politiche locali.
Ribadiamo la validità del progetto
di Città Libera, nato dal bisogno di riaffermare il primato della buona
politica e con l'obiettivo di fornire un'alternativa non demagogica ai
cittadini, in una situazione di crisi del sistema dei partiti e di assenza, a
livello locale, di una coalizione di centro-sinistra, ai cui valori si
ispiravano tutte le formazioni di Città Libera.
Riconfermiamo, come abbiamo
cercato di dimostrare con la pratica, il nostro impegno per il raggiungimento
di quegli obiettivi e la promozione della più ampia e consapevole
partecipazione democratica dei cittadini alla vita pubblica.
Si tratta, certo, di un progetto
ambizioso ma, allo stesso tempo, crediamo, necessario e ineludibile, se si
vuole riaffermare lo spirito democratico della nostra Costituzione e contrastare
l'onda populista alimentata dallo sdegno e dal risentimento dei cittadini verso
il sistema attuale dei partiti.
Sulla base di questi presupposti
abbiamo definito il programma e richiesto ai cittadini il consenso per Città Libera, ora ripudiato dal
consigliere Imperiale.
La “dichiarazione di
indipendenza” fatta declamare nel corso del Consiglio comunale non ha altro
significato che il mancato rispetto di un patto, il disconoscimento di quel
progetto sul quale era stato richiesto il voto dei cittadini e, oltre all'effetto
di sopprimere nella sostanza e nella forma il gruppo consiliare, ha anche il
senso di un disimpegno della Imperiale dal ruolo attribuitole dai cittadini, se
si considera che con la sua indipendenza, la stessa ha rinunciato alle
prerogative di capogruppo.
Per queste ragioni R-Esistere
immagina come insostenibile la situazione nella quale si trova il consigliere
Imperiale che, dal momento successivo all'apertura delle urne, dopo aver
troncato ogni confronto politico con le componenti che l'hanno sostenuta e aver
abiurato le scelte che l'hanno condotta a capeggiare Città Libera, ha
rappresentato e continua a rappresentare solo se stessa. Nessun richiamo
generico ad elettori generici potrà mai cambiare il dato di fatto della
mancanza di rappresentatività e del difetto di legittimazione che derivano
dalla sua dichiarazione di indipendenza.
Il consigliere Imperiale può
scegliere di giustificare questa violazione del mandato con le argomentazioni
più disparate e rimanere consigliere, o riconoscere che rappresentare solo se
stessi significa allinearsi all'antica,
ma pur sempre rigenerata e rinnovata, casta politica che ha gestito la cosa
pubblica solo per “sfruttarla, deprezzarla, svenderla e depauperarla lasciandola
in ginocchio così come attualmente si trova.”
R-Esistere auspica, pertanto, che
l'intento di riaffermare il primato della buona politica mantenga ancora una
considerazione presso il consigliere Imperiale e la induca ad agire
conseguentemente, dimettendosi.
Fragagnano 01/09/2012
Il coordinamento del
laboratorio politico culturale R-Esistere
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