Dopo averne ceduto "l'esclusiva" all'Unione delle Terre del mare e del sole, il Comune di Fragagnano, il 14 febbraio scorso, con delibera di Giunta comunale, ha riassunto la responsabilità del servizio di Sportello Unico per le Attività Produttive (Suap).
Preso semplicemente atto che "il servizio trasferito all'Unione dei Comuni non risulta attivato" e che, pertanto, si è determinata la "solita" situazione di emergenza, diventa necessario "provvedere con urgenza alla istituzione in loco di detto ufficio, seppur in via temporanea, attesa la giacenza di numerose pratiche da esaminare ed evadere".
A distanza di due anni dalla firma della convenzione con la quale veniva trasferito il servizio, si dichiara candidamente che nessuno ha fatto nulla e le istanze di imprenditori e artigiani sono rimaste senza esito, frenando l'attività e lo sviluppo delle imprese.
Si trattasse di un atto di chiarezza potremmo almeno consolarci immaginando che, da qui a qualche mese, chi ha in progetto l'avvio o la trasformazione di una attività economica avrà, finalmente, un servizio funzionante a regime, posto che sia possibile qualificare in questo modo i servizi resi dal Comune di Fragagnano. Ma così non è.
Lo Sportello è temporaneo e viene istituto nelle more dell'attivazione, da parte della Unione dei Comuni Terre del mare e del sole, del Suap in forma associata. L'Unione, infatti, con propria deliberazione n.1 del 20 gennaio scorso, ha solo sospeso i servizi del Suap e del contenzioso tributario per un taglio dei fondi erogati dallo Stato.
A parte ogni considerazione sulla contraddittorietà degli atti e sugli aspetti di legittimità per cui un servizio continua a rimanere nella titolarità di un ente ma viene organizzato e svolto da un altro, è lecito chiedersi: chi paga i costi della mancata attivazione del servizio in forma associata? E quelli, non solo monetari, relativi alla istituzione di un un ufficio temporaneo?
Viene da se, poi, interrogarsi sul perché il Comune di Fragagnano continui a far parte di una Unione, della quale non condivide l'elemento essenziale e preponderante di omogeneità, ossia la competenza relativa ad una zona territoriale costiera, con tutto ciò che consegue sul piano delle attività amministrative necessarie.
La scelta di aderire a quella Unione dei Comuni appare irrazionale e certamente non utile ai fragagnanesi, i quali non hanno potuto apprezzare benefici di alcun tipo, provenienti dai fantomatici servizi dell'Unione.
I fragagnanesi, per il tramite del loro Comune, servono solo a pagare il contributo annuale al bilancio dell'Unione e la quota dovuta per servizi resi in forza di specifiche convenzioni. Chissà se quest'ultima è stata pagata anche per il Suap, nonostante "il servizio trasferito all'Unione dei Comuni non risulta attivato".
Forse è giunto il momento di assumersi un po' di responsabilità e di riconsiderare l'appartenenza ad un ente che, dal punto di vista degli interessi della nostra comunità, appare inutile.
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